Cronaca - Napoli. Confermato dal Gip l’arresto di Gennaro Pagnozzi
Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Gennaro Pagnozzi, nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto presso il carcere di Poggioreale a Napoli. Quello che viene considerato il capo incontrastato di un’organizzazione criminale operante da più di trenta anni in Valle Caudina, è comparso davanti al gip del tribunale di Napoli, Gabriella Suma, accompagnato dal suo storico difensore, l’avvocato Dario Vannetiello.
Pagnozzi ha anche motivato i motivi per cui non poteva rispondere alle accuse formulate contro di lui dalla direzione distrettuale antimafia, che il 14 giugno del 2005 sono culminate con un’ordinanza di arresto, alla quale per otto mesi il giaguaro è riuscito a sottrarsi, restando un latitante eccellente. Pagnozzi ha fatto presente al gip le sue gravi condizioni di salute, le stesse per le quali, avendo bisognosi continue cure ospedaliere, si sarebbe sottratto alla cattura.
L’anziano boss ha anche elencato le sue patologie alla dottoressa Suma e si tratterebbe di un tumore alla prostata, di una spenosi caortidea destra, che lo mette a grave rischio di ictus e di gravi scompensi cardiaci. Insomma, secondo quanto dichiarato dal Gennaro Pagnozzi, sarebbe un quadro clinico a dir poco allarmante. Per tutti questi motivi, l’avvocato Vannetiello, ha reso noto che giovedì 25 gennaio presenterà alla dottoressa Suma la richiesta di nominare un perito che certifichi le condizioni del suo assistito. Allo stesso tempo anche la difesa nominerà un consulente medico che avalli le patologie di Pagnozzi. Ed in questo caso anche la certificazione della struttura sanitaria del carcere di Poggioreale potrebbe chiarire le condizioni del 67enne, boss di San Martino Valle Caudina.
Soltanto dopo aver avuto il responso di perito e consulente della difesa, l’avvocato Vannetiello potrebbe presentare istanza di scarcerazione, o richiesta di arresti domiciliari o anche ipotesi di trasferimento presso una struttura carceraria la cui infermeria sia meglio attrezzata per casi del genere. Insomma questo per il momento il ventaglio dell’ipotesi che si affacciano sul futuro prossimo del giaguaro che reste sempre recluso nel carcere di Poggioreale dove è stato associato a seguito del rocambolesco arresto avvenuto giovedì scorso in un ristorante di Pozzuoli. Intanto continua a restare latitante il cognato di Gennaro Pagnozzi, Gerardo Marino, anche lui raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare lo scorso 14 di giungo. Ad incastrarli il collaboratore di giustizia Giuseppe Frugiero.
Fonte: Retesei
lunedì 23 gennaio 2006. Letture: 3773.