Cronaca - Rotondi. Un fatto di sangue figlio della paura

Foto Rotondi

Al di là della vicenda investigativa e giudiziaria il fatto di sangue avvenuto a Campizze di Rotondi merita delle riflessioni. Un uomo è morto. Si tratta di Mario Mennillo 52enne di Cardito di Napoli, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio.
E’ stato attinto da un colpo di pistola alla schiena e dopo aver corso per quasi un centinaio di metri è stramazzato al suolo.
A sparare è stato Aldo Gallo Cantone, titolare dell’omonimo bar che si trova sulla strada statale Appia. Cantone ora si trova recluso presso il carcere di Bellizzi Irpino ad Avellino accusato di omicidio volontario.
Probabilmente Mennillo, insieme ad alcuni complici, ha tentato di effettuare un furto contro il locale nella notte tra martedì e mercoledì. Il titolare abita con la sua famiglia al piano superiore e per difendere la sua proprietà ha esploso tre colpi di pistola 7 e 65.
Dovrà aver pensato che quei colpi avevano solo spaventato i ladri e non si è preoccupato di denunciare il fatto alle forze dell’ordine ne di capire se qualcuno era rimasto ferito. Così nella tarda serata di ieri, il corpo privo di vita del 52enne, è stato ritrovato a breve distanza dal bar. Sono cominciati subito gli accertamenti dei carabinieri che in capo a poche ore hanno ricostruito tutta la vicenda ed hanno tratto in arresto il titolare del bar.
Ma Aldo Gallo Cantone non è un pistolero. In Valle Caudina tutti lo conoscono. E’ affabile, gentile, simpatico. E’ insomma il prototipo della figura del barista. Diversi anni fa è stato lui a portare in Valle Caudina il rito dell’aperitivo che continua a salutare con i gustosi cocktail. E allora cosa è successo? Cosa puo essere avvenuto? I commercianti che hanno le loro attività sulla strada statale Appia hanno paura. Quella striscia di asfalto porta dalle nostre parti, un numero impressionante di casertani e napoletani strafatti di cocaina che per pochi euro ti puntano una pistola in faccia e ti portano via tutto. E se non sono soddisfatti del bottino non hanno esitazioni a spararti o a picchiarti. Purtroppo questo clima che diventa sempre più teso e violento genera delle vicende come quella di Campizze di Rotondi.
Ora toccherà alla magistratura fare piena luce sulla vicenda ma bisogna anche capire che la Valle non è più un’isola felice. La gente ha paura e purtroppo quando si ha paura avvengono tragedie come questa. Nessuno in Valle Caudina vorrebbe girare armato o avere una pistola o un fucile in casa. Ma la degenerazione della delinquenza porta anche a questa brutte vicende.

Fonte: Retesei

giovedì 17 gennaio 2008. Letture: 2929.


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