Discarica Tre Ponti - Montesarchio. La discarica sarà Tre Ponti

Orazio Coletta – Come ampiamente anticipato dal nostro giornale il Commissariato di Governo sui rifiuti conferma la scelta originaria. Ribadito anche il sito di Savignano Irpino. Da decidere il quantitativo di fos da stoccare a Tufara.
Il Sannio Quotidiano lo aveva anticipato da mesi, almeno dallo scorso maggio. Siamo stati facili profeti: ieri sera il Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti, alla presenza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha definitivamente indicato la cava di Tre Ponti, a Tufara Valle, come discarica di servizio regionale per lo stoccaggio di fos e sovvalli derivanti dai rifiuti lavorati negli impianti di cdr. Solo oggi (la riunione fiume era ancora in corso al momento di andare in macchina) si saprà se avrà prevalso la scelta di dirottare a Tre Ponti le 400mila tonnellate di fos, così come previsto per l’alternativa di Cantrao, o se il progetto che il Commissariato intende perseguire sia quello originario.
Ad ogni modo l’individuazione di Tre Ponti rappresenta nient’altro che la conferma del provvedimento già adottato dal Commissariato di Governo a fine dicembre 2004 e che rende semplicemente esecutiva la famigerata ordinanza 319 emessa dallo stesso Commissariato con la quale era stato disposto l’avvio dei lavori per l’allestimento della discarica. Da quella data, la struttura commissariale non ha più rinunciato alla vecchia cava di Tufara (l’ordinanza infatti è rimasta vigente) ritenuta dai tecnici la soluzione ideale sia dal punto di vista logistico che strutturale per realizzare uno sversatoio di servizio regionale. Confermati, ieri, anche i siti di Savignano Irpino e una terza discarica in provincia di Salerno. E già sale la protesta dei cittadini della valle caudina (vedi altro servizio a pagina 7).
LA SVOLTA
Che la vicenda stesse imboccando la strada che ha poi effettivamente imboccato era divenuta più che una sensazione quando la soluzione di Tre Ponti era apparsa in realtà una scelta obbligata. Illuminante, in questo senso, la dichiarazione di Catenacci rilasciata a maggio scorso proprio al nostro giornale con la quale il Commissario bocciava senz’appello il sito alternativo di Montesarchio offerto dal sindaco Izzo e dal presidente della Provincia, Nardone: “Il sito di Cantrao, per stessa ammissione del Comune di Montesarchio, non è idoneo per realizzare una discarica” aveva detto Catenacci. Una dichiarazione speculare, peraltro, a quella rilasciata, pochi giorni prima, sempre al nostro giornale, dal ‘numero due’ di Catenacci, e cioè dall’allora subcommissario Bruno Mogavero, il funzionario del Ministero delle Infrastrutture, responsabile tecnico degli impianti e delle discariche, sia di quelle esistenti che in via di realizzazione in Campania. Mogavero aveva parlato di “vincoli inderogabili” esistenti sull’area di Cantrao lasciando intendere che la realizzazione dell’invaso sarebbe stata praticamente impossibile. Un “uno-due” che aveva sepolto i residui margini di speranza di chi, più o meno in buonafede, aveva continuato a ritenere praticabile la soluzione Cantrao.
IL VERTICE
Indiscrezioni a parte, ieri pomeriggio bocche cucite, a Napoli, durante il vertice tra Bertolaso e Catenacci per discutere le misure da adottare al fine di scongiurare la nuova emergenza rifiuti legata alla chiusura, a partire dalla mezzanotte scorsa, del sito di stoccaggio di ecoballe di Santa Maria La Fossa, in provincia di Caserta. Le località non sono state rese note, ovviamente, per evitare eventuali azioni di protesta delle popolazioni locali. Gran parte del vertice è stata comunque dedicata alla rimodulazione, sia sotto il profilo tecnico che amministrativo, del piano rifiuti in Campania ed ai rapporti con le società concessionarie Fibe e Fibe Campania. Maggiori dettagli si conosceranno oggi pomeriggio.
L’APPELLO DELL’UDEUR
“Bisogna scongiurare l’ipotesi di Tre Ponti”. Appello congiunto, ieri sera, da parte dei segretari provinciali dei Popolari-Udeur di Avellino e Benevento, Pasquale Giuditta e Fernando Errico. “Il Commissario Catenacci – confermano i due segretari – prevede l’attivazione di un sito di stoccaggio in Valle Caudina. Ma Tre Ponti non è solo territorio beneventano ma appartiene a pieno titolo anche alla provincia irpina”. Di qui la richiesta di un intervento congiunto dei sindaci, delle forze politiche e dei parlamentari irpini. “Dopo aver annunciato che l’on. Clemente Mastella, gli amministratori e la classe parlamentare della provincia di Benevento hanno messo a disposizione il loro mandato – hanno dichiarato i segretari provinciali Udeur – chiediamo la stessa presa di posizione da parte dei parlamentari della provincia di Avellino”.
fonte: Il Sannio Quotidiano
venerdì 5 agosto 2005. Letture: 4276.