Economia - Airola. Il 17 novembre sciopero generale dei lavoratori del contratto d’area.

Foto Airola

La speranza è che siano in molti, veramente in tanti. Lunedì 17 novembre la vicenda del polo tessile di Airola sbarca a Benevento. I sindacati della Benfil e della Tessival hanno dichiarato lo sciopero generale e dal centro caudino gli operai arriveranno nel capoluogo di provincia e dopo un corteo che sfilerà lungo il centro storico ci sarà il comizio conclusivo a piazza Castello. Ma non dovranno esserci solo loro. Insieme a quegli operai dovrà marciare tutta la Valle Caudina.La vicenda è tristemente nota. Dopo circa cinque anni di attività, la Benfil che produce filati, ha dichiarato la cessazione di ogni attività. Praticamente lo stabilimento chiude e per i 125 operai si prospettano due anni cassa integrazione, due di mobilità lunga e poi la fine. Stessa cosa ma a distanza di qualche mese avverrà alla Tessival che di operai ne conta 240. A Maggio i lavoratori di questo secondo stabilimento subiranno la stessa sorte dei loro colleghi della Benfil.

Lo spettro di una crisi profonda si affaccia dopo 15 anni dalla chiusura dell’Alfacavi nell’area del contratto d’area che era stato pensato e voluto proprio per riqualificare quella zona di crisi industriale. Ma il sogno della piena occupazione di circa 500 operai e dei benefici dell’indotto sono durati solo cinque anni. Questo il periodo minimo previsto per accedere alle agevolazioni del contratto d’area. Le ragioni della crisi vanno ricercate nella drammatica fase di mercato che l’industria tessile italiana sta vivendo a causa della spietata concorrenza dei mercati asiatici. Ma la chiusura di due opifici non si può spiegare solo in questo modo e la vicenda di Airola sembra lo specchio di quello che è sempre avvenuto nel processo di industrializzazione del meridione di Italia. Fondi elargiti con eccessiva leggerezza senza capire bene quello che c’era dietro a quel tipo di politica industriale. Politici e sindacati sembra si siano sempre accontentati dell’uovo oggi piuttosto che della gallina domani.

Si tratta, comunque, di un colpo al cuore a tutta l’economia della Valle Caudina. La maggior parte della forza lavoro dei due stabilimenti è formata da giovani che anche se con il magro stipendio di operaio, stavano tentando di mettere su famiglia. Tanti hanno contratto mutui per l’acquisto di una casa o sottoscritto altri debiti. Ma la vicenda non riguarda solo loro ma tutti gli abitanti della Valle Caudina per questo motivo lunedì a Benevento dovranno essere in tanti per difendere la vita di persone che si vuole cancellare con una firma su un pezzo di carta.

Fonte: Retesei

sabato 15 novembre 2008. Letture: 3257.


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