Economia - Cervinara. Il vicesindaco Perrotta: “Nessuna fretta sul piano commerciale”

Foto Cervinara

CERVINARA – Se ne parla da diversi giorni ormai e il piano commerciale a Cervinara è diventato un po’ il tormentone. In grado di catalizzare l’attenzione dei cittadini e dei commercianti – direttamente interessati alla vicenda – ma anche e soprattutto della classe politica, per la quale esistono due visioni nettamente contrapposte.
Da un lato quella della maggioranza consiliare di centrosinistra e della minoranza di “Unione Democratica per Cervinara” e dall’altra quella dell’altra componente d’opposizione, “Verità e Rinnovamento”. Oggetto del contendere, la vicenda che riguarda l’apertura di un centro commerciale da parte del colosso tedesco della “Lidl”. Nonostante il piano commerciale porta con sé altre problematiche, quella principale e di maggior interesse riguarda appunto questo aspetto.
“Non credo che il piano commerciale sia stato discusso in tutta fretta – dice al nostro giornale Orazio Perrrota, vicesindaco di Cervinara e relatore del piano rispondendo mossegli proprio da queste colonne dal capogruppo Sergio Clemente – visto che se ne sta discutendo da tanto tempo e tutta questa fretta non la vedo. Da parte nostra, stiamo cercando di mettere a disposizione del paese tutti quegli strumenti necessari (piano commerciale e regolamento) per arrivare alla discussione e approvazione del piano urbanistico comunale. Questo, cercando sempre di andare incontro a tutte le esigenze e di portare a casa il miglior risultato possibile nell’interesse dei cittadini. E poi le linee-guida del piano sono state approvate all’unanimità da tutto il consiglio, compreso da Clemente e dal suo gruppo. Ed è proprio in consiglio che chi ha delle cose da dire, lo può fare. Perché – precisa Perrotta – il piano commerciale non è competenza esclusiva dell’assessore ma dell’intera assise, che è sovrana e che potrà apportare tutte le modifiche che riterrà opportuno fare”.
Sulla vicenda “Lidl”, il vicesindaco è perentorio: “Non è un problema del consiglio, dal momento che si tratta di un procedimento già in corso. Il piano commerciale è un’altra cosa. Se l’azienda ha i requisiti soggettivi e oggettivi per aprire, bene, altrimenti no. Andremo in consiglio per programmare il piano commerciale, e non per altro. In ogni caso, potrà essere l’occasione per focalizzare al meglio l’attenzione su tutti questi problemi”.
Giovanbattista Lanzilli
Fonte: Ottopagine

domenica 27 novembre 2005. Letture: 3741.


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