Società - San Martino VC. Inaugurato il monumento ai bimbi mai nati.

A guardarlo, il monumento ai bimbi mai nati che è stato scoperto questa mattina nel cimitero di San Martino Valle Caudina, non sembra che voglia offendere nessuno. Non sembra un attacco alla laicità dello stato e neanche un monito contro le donne che, purtroppo, si sono dovuto sottoppore all’interruzione volontaria della gravidanza.
Questa è, però, solo la nostra impressione che non vuole urtare la suscettibilità ed i principi di nessuno. La statua rappresenta una madre che tiene in braccio un neonato, avvolto in un velo. Quel velo dovrebbe rappresentare la sottile linea che il bimbo non è riuscito ad oltrepassare perché non è venuto al mondo, non è a nato come tutti gli altri neonati. Non viene specificata, assolutamente, la causa per quella mancata nascita che non deve essere necessariamente l’aborto. Quella visione suscita pietà, forse, anche commozione non istiga alla condanna morale. Ma ripetiamo questa è solo una nostra impressione. Sensibilità diverse, forse, interpreteranno quella statua in altro modo.
Fatto sta che il monumento questa mattina, festività di ognissanti, è stato scoperto, con una sobria cerimonia, al termine della santa messa che il parroco di San Martino Valle Caudina, monsignor Ugo Della Camera, ha celebrato all’interno di una cappella del cimitero. Sono stati i partecipanti al meeting dei ragazzi che il sacerdote organizza ogni anno a raccogliere parte dei soldi necessari ad erigere il monumento. La parte restante è stata sborsata da monsignor Della Camera di tasca sua.
Ma il luogo dove sorge il monumento è un lotto di proprietà del comune e la concessione di quel lotto da parte dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasquale Ricci, ha scatenato una polemica politica. Polemica arrivata sino a Roma alla camera dei deputati, grazie ad un’interpellanza presentata dai deputati di sinistra democratica per il socialismo europeo al ministro degli interni. Per il partito di Mussi quella statua rappresenta un attacco alla laicità dello stato e alla legge 194, quella sull’interruzione volontaria della gravidanza. Sulla vicenda sono stati scritti fiumi di parole, con botta e risposta, tra chi difende il monumento e chi lo attacca. Nella polemica non è mai entrato monsignor Ugo Della Camera.
Questa mattina lo abbiamo avvicinato per chiedergli un’intervista ma il sacerdote in modo molto garbato ha rifiutato. Si è limitato solo a sottolineare, a microfono spento, che quella statua non intende offendere nessuno. La cerimonia di inaugurazione si è svolta senza problemi e da oggi quel monumento si trova nel cimitero del piccolo centro caudino ed ognuno che lo vedrà continuerà a dare il proprio giudizio senza mettere a rischio i principi sanciti dalla nostra carta costituzionale.
Fonte: Retesei
giovedì 1 novembre 2007. Letture: 4246.